Quali sono i materiali migliori per la bioedilizia?
Per costruire un’abitazione che rispetti i canoni della bioedilizia (capace di abbinare rispetto dell’ambiente e massimo comfort abitativo), la prima scelta da fare sarà infatti quella relativa ai materiali da costruzione.

Costruzione di edificio con copertura in legno.
Quando si parla di bioedilizia vengono utilizzati molti approcci:
– condizione “ibrida”, in cui la struttura portante viene realizzata in calcestruzzo armato,
– condizione in parte “bio”, utilizzata per i materiali di isolamento e finiture; anche qui le strutture di fondazione (che siano a platea o puntiformi) sono realizzate in calcestruzzo armato,
– condizione completamente “bio”, con la realizzazione dell’intera abitazione in materiali naturali.
Andiamo ora nei dettagli.
Quali sono i materiali da costruzione più usati in una casa in bioedilizia?
Quali sono i materiali da costruzione più usati in una casa in bioedilizia? Sicuramente il legno, sia per le strutture che per le finiture.
Se utilizzato per strutture portanti come pilastri e travi di sostegno per copertura, viene utilizzato un particolare tipo di legno, conosciuto con il termine tecnico legno lamellare. Con questo termine s’intende una struttura formata da vari strati di legno, di varie essenze, selezionate in base alle caratteristiche di resistenza di ciascuna. Si crea cosi un pilastro di legno composito, che ha notevoli caratteristiche di resistenza a trazione e compressione.
Costruzione di edificio con copertura in legno.
Qualora invece il legno venisse utilizzato anche come elemento principale delle tamponature verticali, esistono dei pannelli prefabbricati detti “pannelli sandwich” che contengono al loro interno, sia il rivestimento interno ed esterno in legno, che centralmente i vari strati di isolamento e il cavedio tecnico per il passaggio degli impianti.
Esempio di pannello stratificato in legno per tamponatura esterna.
Con quali materiali viene coibentata una casa in bioedilizia?
La bioedilizia predilige materiali naturali per l’isolamento, anziché utilizzare i materiali di sintesi, come la lana di roccia, tipiche delle abitazioni convenzionali. In questo modo viene mantenuto il comfort termico interno, garantendo anche che questi materiali isolanti siano anche traspiranti al tempo stesso, e non nocivi per la salute.
Ecco quindi che si apre un ventaglio di soluzioni. Possiamo scegliere un materiale isolante di origine vegetale e animale fra cui:
- il sughero, ottenuto dalla quercia da sughero, la cui caratteristica principale è quella di ricoprirsi di una doppia corteccia, e dopo ogni asportazione di corteccia matura, la pianta è in grado di riprodurne una nuova, e cosi via.

Corteccia di sughero da cui poi viene ricavato il materiali isolamente.
- La fibra di cellulosa riciclata, ottenuta tramite una tecnica particolare di trasformazione della carta dei quotidiani; inoltre, tramite l’uso di componenti minerali naturali, generalmente il sale di boro, questo materiale riciclato viene reso anche ignifugo.
- La fibra di legno, ricavata dal riciclo del legno come le cortecce e i rami delle conifere: queste fibre riciclate vengono aggregate per effetto della lignina, la resina naturale presente all’interno delle fibre stesse.
Fibre vegetali riciclate.
- La canna palustre, una graminacea spontanea molto comune.
- La lana di pecora, che grazie alla sua particolare microstruttura risulta un’ottima alternativa alle fibre minerali per l’isolamento termico ed acustico. Oltre ad essere altamente isolante e traspirante, questo materiale di origine animale ha ottime qualità igroscopiche.
Per quanto riguarda l’impermeabilizzazione, solitamente viene utilizzata la bentonite per impermeabilizzare le fondazioni e le murature contro terra. Al contrario, è possibile utilizzare olii e cere per impregnare delle carte di cellulosa o fibra riciclata (che diventano una sorta di guaina idrorepellente) per l’impermeabilizzazione della copertura.
Anche per quanto riguarda le finiture possiamo scegliere dei materiali totalmente naturali ed ecocompatibili, ad iniziare dalla calce, il materiale forse più antico utilizzato per le costruzioni. La calce naturale appunto, che a sua volta si suddivide in calce aerea ed idraulica, viene molto utilizzata della bioedilizia, in particolar modo la calce idraulica.
La calce idraulica naturale viene ottenuta dalla cottura di marne naturali, oppure dalla cottura di miscele omogenee di pietre calcaree e di materie argillose. Viene poi utilizzata per la preparazione di malte ed intonaci sia interni che esterni.
E per le tinteggiature di interni ed esterni?
Ad oggi, esistono numerosi materiali di origine naturale ed ecocompatibili, ottenuti da materiali di scarto e per questo anche ecologici, di cui riportiamo di seguito alcuni esempi:
– Tintura naturale alla caseina: si tratta di una pittura molto resistente, applicabile solo per gli ambienti interni ed ottenuta da una delle proteine presenti nel latte vaccino. Alla base, la finitura pittorica si presenterebbe opaca, ma per ottenere un effetto satinato, basta trattare la superficie pitturata, una volta essiccata totalmente, con un panno di lana.
Oltre a questo effetto, si possono ottenere anche pitture colorate: infine per garantire a questo materiale di finitura una perfetta resistenza ai batteri, vengono inseriti nella pittura degli specifici sali.
– Pitture a base di resine vegetali: utilizzano le sostanze secrete naturalmente dalle piante utilizzate (solitamente larice e pino domestico), e hanno un aspetto brillante. Questa tipologia di pittura è lavabile e molto coprente, oltre ad essere adatta ad ogni tipo di superficie.
Nelle abitazioni in cui il legno diventa il protagonista anche delle finiture esterne, esistono vari materiali anche in questo caso per il trattamento del legno, completamente naturale; un esempio è rappresentato dalla finitura in olio naturale di lino, in alternativa alla vernice tradizionale.
Il vantaggio, oltre a quello di ottenere lo stesso effetto che con il trattamento tradizionale è la totale assenza di sostanze dannose e di componenti organici volatili.

Esempio abitazione moderna con legno in facciata
Altro materiale di finitura che concorre a rendere l’abitazione in bioedilizia anche molto attuale per quanto riguarda il gusto estetico, è rappresentato dalla carta da parati ottenuta da cellulosa riciclata: quindi non solo un elemento di grande tendenza, ma anche ecologico e rispettoso dell’ambiente.
Da questa presentazione dei materiali più utilizzati in bioedilizia, che insieme ai dispositivi di produzione di energia passiva, come i pannelli fotovoltaici e i collettori solati, concorrono a rendere l’abitazione ecosostenibile, ecologica ed economica, si può notare come, negli ultimi anni, le aziende produttrici di materiali edili siano diventate attente anche al tema della salvaguardia ambientale.
Coibentazione, legno e rendimento energetico.
Considerando gli incentivi fiscali associati a questa tipologia costruttiva, la disponibilità di una vasta gamma di materiali naturali fra cui scegliere, e un rendimento energetico davvero invidiabile, la casa in bioedilizia ha tutto quello che serve per rispondere alle moderne esigenze dell’abitare.
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